Antonio Cassano rivuole la Sampdoria e pur di ritornare a Genova è disposto ad abbassare di un ulteriore 30% il proprio ingaggio, già diminuito e rivisto al momento del suo passaggio dal Milan al Parma. Ormai è una vera e propria fissazione quella del talento barese: vuole riportare la famiglia a Genova, anche per accontentare la moglie, ma anche forse per sdebitarsi moralmente con un club che gli ha dato tanto e che ha lasciato in malomodo dopo l’incidente poco diplomatico con Garrone senior.
Oggi però il presidente è Ferrero, uno che sa ascoltare le idee bizzarre e che sogna le prime pagine con una Samp ad alti livelli. La porta per Fantantonio non è chiusa, checché se ne pensi. E il motivo è anche piuttosto semplice: Sinisa Mihajlovic lascerà con ogni probabilità il sodalizio blucerchiato a giugno, forte di un patto annuale stretto proprio con Ferrero al momento del passaggio di proprietà del club. Quindi se da una parte Cassano spinge per il trasferimento (gratuito) da Parma già per gennaio (ricordiamo che i ducali vivono un momento finanziario molto delicato che coinvolge anche gli stipendi dei calciatori), dall’altra Ferrero gli chiede più o meno esplicitamente di attendere giugno.
Il punto probabilmente è quello della possibile fiducia reciproca. Un fattore tutto da verificare tra due personaggi dal carattere piuttosto vulcanico. A questo punto però si può dire che le percentuali di fattibilità crescono giorno dopo giorno nonostante il veto di Mihajlovic, veto che sussiste e che negli ambienti genovesi viene ritenuto sostanzialmente immutabile. Se non succede nulla a gennaio, e Cassano resiste in Emilia, i nuovi dettagli della questione saranno definiti a chiari già nella prossima primavera.
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